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3 luglio 1528: Auguri ai frati Cappuccini!

Museo dei Cappuccini

2023-06-30

La Bolla papale Religionis Zelus del 3 luglio del 1528 sancisce la nascita dei "frati minori di vita eremitica", poi frati Cappuccini

“Ma se i frati cappuccini sono nati il 3 luglio 1528, cosa c’entrano con Francesco d’Assisi che è un uomo del 1200?” Questa è una domanda che negli anni ci è stata rivolta diverse volte durante le visite guidate in museo.
Proviamo a fare chiarezza facendo un passo indietro nella storia per raccontare brevemente le prime vicende che portarono alla nascita di questa famiglia francescana.

La riforma cappuccina ebbe origine nelle Marche negli anni Venti del Cinquecento all’interno dell’Osservanza francescana, una tendenza comune a molte famiglie religiose di ritorno a uno stretto rispetto (osservanza) della Regola del fondatore.
I nostri frati, protagonisti delle primissime vicende cappuccine sono gli Osservanti Matteo da Bascio e Ludovico Tenaglia da Fossombrone con il fratello Raffaele.
Matteo da Bascio fu un frate predicatore, popolare per temperamento, che reclamava il ritorno allo spirito autentico del fondatore per imitarlo nella povertà, nella predicazione itinerante e nella foggia dell’abito, tanto che anche lui, come i primi francescani camminava scalzo e indossava un abito grezzo.
È l’inizio del 1525 quando partì dal suo convento di Montefalcone per richiedere a papa Clemente VII l’autorizzazione a vivere come il Poverello di Assisi e di seguire puntualmente la Regola. Ottenne un permesso orale, senza autorizzazione pontificia, e cominciò la predicazione nel ducato di Urbino.
Pochi mesi dopo, anche i fratelli Ludovico e Raffaele da Fossombrone chiesero al loro provinciale il permesso di vivere con altri compagni in romitori per osservare la Regola nella sua purezza.

Per fra Matteo e i primi compagni iniziò un periodò di fughe dalle autorità ecclesiastiche che volevano arrestarli per aver abbandonato gli obblighi religiosi, di accuse di apostasia e protezione ricercata tra i frati camaldolesi e francescani conventuali. Consideriamo che erano gli anni della Riforma luterana e, pertanto, qualsiasi tentativo di rinnovamento era mal visto dai superiori degli ordini religiosi. L’intervento della duchessa di Camerino Caterina Cybo, nipote di papa Clemente VII fu fondamentale per dare una protezione giuridica ai frati. La duchessa infatti si rivolse allo zio papa che il 3 luglio 1528 emanò la bolla Religionis Zelus. La Religionis Zelus dava esistenza giuridica ai “frati minori di vita eremitica”, il primo nome dei “nostri” Cappuccini, concedendogli il diritto di condurre una vita “austera ed eremitica” nei romitori, di portare una barba lunga e abito con cappuccio piramidale, predicare ovunque e ricevere candidati laici, chierici e novizi.
Il fatto curioso è che fu indirizzata solo a Ludovico e Raffaele, non a Matteo da Bascio.

CHE FINE FECERO MATTEO DA BASCIO E LUDOVICO DA FOSSOMBRONE?
Durante il Capitolo Generale del 1529 presso l’eremo di Santa Maria dell’Acquarella di Albacina, vicino a Fabriano, fra Matteo da Bascio venne eletto come superiore ma rinunciò dopo 10 giorni per seguire la sua vocazione di predicatore ambulante a favore di fra Ludovico da Fossombrone.
Morì nel 1552 e fu sepolto nella chiesa di San Francesco alla Vigna.

Durante il Capitolo a Roma Sant’Eufemia (1536) fu eletto come vicario generale Bernardino d’Asti. Ludovico gli negò l’obbedienza e venne espulso, abbandonò definitivamente l’Ordine e da quel momento di lui si hanno poche ed incerte notizie.

ALTRE ESPERIENZE ANALOGHE E CONTEMPORANEE A QUELLA DI MATTEO DA BASCIO E I FRATELLI TENAGLIA DA FOSSOMBRONE
Benché oggi la paternità marchigiana dei Cappuccini sia accettata essa è stata ampiamente discussa.
Non furono solo i frati delle Marche interessati a una riforma; alcune esperienze le ritroviamo anche all’estero (Spagna) e ancora in Italia.
In Calabria gli osservanti calabresi Bernardino Molizzi e Ludovico Cumi, contemporanei (ma secondo alcuni precedenti) a Matteo da Bascio e Ludovico da Fossombrone, ottennero il permesso di ritirarsi per condurre una vita più conforme all’osservanza della Regola.


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